Cognitivo Comportamentale

IL MIO METODO DI LAVORO

L’approccio che seguo è quello
Cognitivo-Comportamentale

La Terapia Cognitivo – Comportamentale (Cognitive Behavior Therapy, CBT) è attualmente considerata uno tra i più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici. Essa inoltre favorisce il miglioramento dello stato di benessere biologico, psichico e sociale dell’individuo.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale si basa sull’idea che i nostri pensieri giochino un ruolo fondamentale su ciò che sentiamo e, allo stesso tempo, sul modo in cui agiamo.

Molti dei nostri problemi (tra cui quelli emotivi) sono influenzati da ciò che facciamo e ciò che pensiamo nel presente, nel “qui e ora”.

La terapia cognitivo-comportamentale agisce sui pensieri più immediati e automatici, ovvero tutti quei pensieri che precedono nell’immediato le nostre sofferenze emotive e, allo stesso tempo, le accompagnano. Secondo questo approccio, il malessere psicologico dipende spesso da ciò che pensiamo.

Questi pensieri, conosciuti anche sotto il nome di “pensieri automatici”, possono essere altresì descritti come idee che guizzano per un attimo nella nostra mente, pensieri che si manifestano nell’immediato e che poi ci rimangono dentro.

Pertanto, essi vengono dati per scontati e non vengono messi in discussione con la garanzia che siano veri.

Insomma, ci crediamo.

Di conseguenza, per il ragionamento precedentemente effettuato, se ci ritroviamo in una situazione in cui siamo ansiosi e impauriti, crederemo di essere persone fragili oppure che ci stia per accadere una qualche sciagura. Se siamo tristi e depressi invece, crederemo che la nostra vita sia andata in malora e che non ci sia più niente da fare per cambiarla, come ad esempio trovare un lavoro, degli amici o salvare il nostro matrimonio; e così via.

Agendo attivamente sui pensieri negativi (“non sono capace”, “non ce la faccio”, “gli altri penseranno male di me”, “non riuscirò mai a risolvere i miei problemi”), sulle emozioni sgradevoli e sui comportamenti “disfunzionali”, lo psicologo aiuta la persona a sostituirli e/o integrarli con altri più funzionali. Questo permette facilmente la riduzione e l’eliminazione del sintomo, interrompendo i circoli viziosi che mantengono la sofferenza nel tempo.

 La terapia cognitivo-comportamentale, come suggerisce il termine, combina due forme di terapia estremamente efficaci

LA TERAPIA COMPORTAMENTALE

Aiuta a modificare sia la relazione fra le situazioni che creano difficoltà sia le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona mette in atto in tali circostanze. Questo può essere messo in pratica mediante l’apprendimento di nuove modalità di risposta, l’esposizione graduale alle situazioni temute e il fronteggiamento attivo degli stati di disagio.

LA TERAPIA COGNITIVA

Aiuta ad individuare pensieri ricorrenti, schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, entrambi legati ad emozioni negative e che possono essere la causa di molti sintomi. Inoltre, essa aiuta a correggere tali pensieri e ad integrarli con altri più adatti al benessere della persona. Se combinate nella psicoterapia cognitivo comportamentale, queste due forme di trattamento diventano un potente strumento per risolvere, in tempi brevi, forti disagi psicologici. Questa disciplina è scientificamente fondata e la sua validità è avvalorata da centinaia di studi.  

Il paziente ha sempre un ruolo attivo nel processo terapeutico

Nel mio ruolo di terapeuta, utilizzo strumenti e tecniche in cui coinvolgo attivamente il paziente, come ad esempio: il colloquio guidato sui pensieri e sulle convinzioni disfunzionali per modificarli; l’esposizione graduale, in seduta e successivamente dal vivo, di situazioni temute;  simulazioni di scene; semplici compiti a casa per proseguire quanto appreso in seduta oppure coping card, ovvero bigliettini di promemoria in cui il paziente e il terapeuta scrivono le strategie cognitive e comportamentali da mettere in atto in situazioni specifiche.